Speciale alluvione 2000. La tragedia di 15 anni fa… (3° e ultima parte)
Tirando le somme sulla quantità di pioggia caduta complessivamente sul Piemonte tra la mezzanotte di venerdì 13 ottobre e la mezzanotte di martedì 17 ottobre, si evince che le cumulate maggiori si sono registrate sui settori alpini e prealpini del Piemonte settentrionale ed occidentale, tra il Verbano-Cusio-Ossola e la valle Po. Ecco i dati rilevati da alcune stazioni meteorologiche dell’ARPA Piemonte nel torinese (in ordine i valori giornalieri in mm relativi ai 4 giorni dell’evento e in grassetto i totali):
_ COAZZE: (41,6 – 239,8 – 246,0 – 68,2 – 595,6);
_ CHIOMONTE: (22,6 – 126,6 – 152,8 – 10,0 – 312,0);
_ GIAGLIONE: (25,2 – 118,6 – 148,8 – 14,6 – 307,2);
_ ANGROGNA: (23,0 – 226,8 – 236,2 – 44,0 – 530,0);
_ COLLE BARANT: (35,8 – 134,4 – 262,6 – 5,0 – 437,8);
_ BARGE: (8,6 – 162,4 – 162,8 – 38,6 – 372,4)
La cartina sottostante mostra meglio la distribuzione delle precipitazioni cumulate nei medesimi giorni:
Nelle zone delimitate di nero si sono registrati valori di almeno 300 mm di pioggia in 4 giorni, mentre in quelle cerchiate in rosso addirittura valori superiori a 400 mm! (con picchi locali anche superiori ai 600 mm). Da ricordare che la MEDIA climatica delle piogge attese per l’intero mese di ottobre nelle nostre zone è non superiore ai 100 mm…
Valori molto piu’ vicini alla norma invece tra est torinese, est cuneese, astigiano e alessandrino (intorno ai 100 mm), il che rende bene l’idea di come le forti correnti sciroccali abbiano concentrato la maggior parte dei fenomeni sulle zone pedemontane nord-occidentali del Piemonte.
Tale quantità di pioggia in poco tempo (soprattutto quella eccezionale caduta tra sabato 14 ottobre e domenica 15 ottobre) è stata naturalmente nefasta per i corsi d’acqua, a partire dai torrenti secondari fino a quelli di portata d’acqua piu’ elevata (che riescono a supportare una maggiore quantità di pioggia ma, quando esondano, provocano i danni maggiori e rientrano piu’ lentamente negli argini a precipitazione conclusa).
Ecco di seguito il livello raggiunto dal Chisone a San Martino di Porte e dal Po ai Murazzi durante i giorni dell’evento alluvionale.
Con la linea rossa è indicato il livello di attenzione, oltre il quale il corso d’acqua in quel punto entra in piena straordinaria. Si nota chiaramente come sia il Chisone che il Po abbiamo per diverse ore superato tale soglia, sebbene il Po a Torino abbia raggiunto il picco in ritardo rispetto al Chisone essendo geograficamente piu’ a valle (l’onda di piena ci ha messo qualche ora in piu’ per spostarsi dalle zone fluviali pedemontane e quelle di pianura).
Oltretutto la piena straordinaria del Chisone era finita già dalla mattinata di lunedì 16 ottobre, mentre quella del Po a Torino si è mantenuta fino alla notte tra il 16 e il 17 ottobre, proprio per l’effetto dovuto alla diversa dimensione del letto dei due corsi d’acqua in tali punti.
Per finire, ecco una carrellata di foto di reportage mandateci gentilmente da alcuni nostri lettori (Grazia Mensi, Luca Giustetto, Paolo Aimar).